"HYBRIDY" IN TOUR @ ELECTRIC SPRING FESTIVAL (UK)
Dal 19 al 22 febbraio, 4 giorni e 4 notti presso diverse sedi di Huddersfield e Leeds (UK), torna per la 29esima edizione il festival Electric Spring, una realtà pionieristica nel campo della musica sperimentale e dell’arte audiovisiva, che riunisce artisti, tecnologi e pubblico per esplorare i confini fra suono, visione e interattività, sfidando i limiti dell’arte e della tecnologia.
Fra le opere presenti al festival , dal 19 al 22 febbraio 2025, ci sarà anche HYBRIDY, l’installazione multimediale immersiva composta da audio, video e danza, creata da Alberto Barberis e prodotta da COORPI, che esplora le relazioni simbiotiche dei processi di ibridazione tra corpo e natura, istinto e tecnologia, biologia ed algoritmi, vibrazioni e suoni. L’opera, della durata di circa 10′, sarà fruibile per uno spettatore alla volta.
L’installazione, ad ingresso libero, sarà accessibile presso il campus universitario Richard Steinitz due ore prima di ogni concerto.
HYBRIDY è realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e con il contributo di Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la danza (Collegno -TO), ZED FESTIVAL (Bologna).
HYBRIDY
HYBRIDY è un’installazione multimediale immersiva per uno spettatore alla volta (durata circa 10′), composta da audio, video e danza, che esplora le relazioni simbiotiche – armoniche e conflittuali – dei processi di ibridazione tra corpo e natura, istinto e tecnologia, biologia ed algoritmi, vibrazioni e suoni.
L’opera, che trae ispirazione dalle figure mitologiche delle driadi, ninfe metà donna e metà pianta, si compone di una grande proiezione circolare di video-danza sospesa da terra, elaborata digitalmente e retroproiettata sulla superficie e si fonde algoritmicamente con suoni elettroacustici riprodotti in cuffia e feedback tattile per la diffusione delle vibrazioni sul corpo dell’ascoltatore.
Un portale, un vortice dentro il quale si animano le pseudo-creature nate dal processo simbiotico. Una musica profonda che, oscillando tra il saturo e il sensibile, sfocia in una sorta di corale di organismi embrionali che urlano il proprio desiderio di vita. Su questi suoni-rumori si anima la danza che, dal tratto ancestrale, embrionale, rizomatico, si sviluppa in un corpo sottile di flussi vitali fino a sbocciare in un’apoteosi floreale-digitale. Allo stesso tempo, vibrazioni meccaniche vengono diffuse sul corpo dello spettatore per mezzo di uno zainetto vibro-tattile, che abbatte i confini della fr uizione statica: lo spettatore può partecipare sensibilmente al rito dell’ibridazione in atto. In Hybridy il corpo che danza e vibra diventa l’elemento capace di attivare il processo di ibridazione a cui l’opera tende. Come le driadi espandono le loro forme corporali con fronde e radici, diventando un tutt’uno con il contesto naturale extra-umano, in Hybridy il corpo si estende in stringhe di bit fino a controllare gli algoritmi invisibili dell’elaborazione digitale, audio e video, mentre il suono esplora le zone di confine tra organico, analogico e digitale influenzando il movimento o venendone influenzato. Gli algoritmi sviluppati per l’elaborazione grafica traggono ispirazione dall’evoluzione dei funghi, dai flussi di liquidi, dal propagarsi delle fiamme, dallo sbocciare dei fiori. Mentre quelli utilizzati per la sintesi sonora sono strettamente connessi all’analisi del movimento del corpo umano, che è così in grado di controllare la sua stessa ibridazione mentre dirige i suoni di questo rito di fusione.
L’intento è la ricerca di un’unità promotrice di vita che, in questo complesso processo di simbiosi, esalta l’aspetto di solidarietà, intesa come la “dipendenza tra entità distinte ma allo stesso tempo profondamente legate” (Humankind, T. Morton). Una solidarietà capace di ridimensionare le possibilità di predominio di un elemento sull’altro, come la ragione sul corpo, l’uomo sulla natura, o l’algoritmo sulla biologia. L’opera diventa così una partitura di contenuti organici, analogici e digitali entro la quale “un individuo può […] riconciliarsi con la complessità”, assaporando una “fecondità artistica primitiva, poetica, […] che lo allena a separarsi da schemi, concezioni ed esistenze unidirezionali” (Una spirale di ibridazioni. Dal naturale al tecnologico S. Milano).
HYBRIDY – VIDEO PROMO
HYBRIDY - VIDEO PROMO
HYBRIDY
di Alberto Barberis
una produzione COORPI
consulenza e sviluppo tecnologico Rajan Craveri
consulenza coreografica e danza Serena Zanconato
project management Lucia Carolina De Rienzo
organizzazione Valeria Palma
ufficio stampa Veronica Pitea
comunicazione web Cristiana Candellero
social media management e communication consultant Laura Cappelli
video teaser a cura di Valeria Civardi
media partner DanzaDove
HYBRIDY è realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e con il contributo di Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la danza (Collegno -TO), ZED FESTIVAL (Bologna).